Il caldo e indimenticabile “Sole nella brughiera”.

Sole nella brughiera” è il secondo volume della serie Un amore a Bath della scrittrice Linda Kent che ho spesso modo di leggere e apprezzare.

In questa storia, appassionante e struggente, troviamo Susan, una giovane donna, sola e madre, che viene salvata grazie a un medico, John Russell, all'interno della Casa dell'Accoglienza, un luogo destinato alle donne che scappano da un passato di miseria e di degrado, di solitudine e di malattia.

Susan, nel tempo, diventa persino una persona capace di sostenere altre donne e una figura importante all'interno della struttura. Infatti, oltre a riprendersi come si deve e a crescere da sola la sua bambina, diventa una brava infermiera per il dottor Russell che, tra l'altro, se ne innamora perdutamente.

I casi da seguire sono tanti, soprattutto di donne che hanno vissuto esperienze molto simili a quella di Susan, per cui ci troveremo immersi in un'epoca difficile per le donne, in particolar modo quando sono abbandonate al loro destino.

In questo modo conosciamo la giovane e spaventata Thérèse, che ha un passato da scoprire e soprattutto da recuperare e che ritroveremo, nella sua vera identità, che non vi anticipo in questa recensione, all'interno del terzo volume della serie “Una notte d'autunno” (di prossima recensione) con il nome di Grace.

Una scoperta dietro l'altra, un'emozione dietro l'altra.

Quest'opera è una scoperta dietro l'altra, un'emozione dietro l'altra, e ci rende partecipi di un amore che ha del tenero, ma soprattutto che ha una generosa umanità. Susan e John, infatti, si sostengono in una sorta di missione, lei nei panni di un'infermiera e lui di un medico, con la quale aiutano il loro prossimo spendendo se stessi con amore e umiltà. Il fascino dell'epoca, e delle ambientazioni, naturalmente fa il resto, permettendoci di scoprire una storia davvero unica.



Consiglio a tutte le persone che amano gli storici di leggere la bravissima Linda Kent.


LA MIA VALUTAZIONE.


 

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