“Un tè con Mrs. Brown”.

Un tè con Mrs. Brown” è il primo romanzo che leggo della scrittrice Simona Fruzzetti e ne sono rimasta davvero tanto entusiasta.

Questa storia è ambientata in un pittoresco villaggio delle Cotswolds, in Inghilterra, dove c'è un delizioso B&B che si chiama Hatty House a conduzione familiare.

Penny dirige con sua nonna la locanda e ci racconta di un paesaggio davvero fiabesco, un luogo incantevole in cui si vive felici e spensierati. Un luogo nel quale, almeno una volta nella vita, si dovrebbe andare per una vacanza all'insegna del relax a contatto con la natura. 

Al B&B tutto sembra scorrere come sempre, tra cucina tipica del luogo e clienti bizzarre, pettegolezzi e armonia, fino all'arrivo di un noto scrittore londinese, Greg B. Turner, che ha deciso di rifugiarsi in campagna per prendersi una pausa dai suoi numerosi impegni letterari.

Cosa c'è di più accogliente e rilassante di un luogo come questo, in fin dei conti? Luogo in cui Greg si trova per caso, tra l'altro.

Penny è incuriosita dall'arrivo insolito di questo nuovo cliente, che non aveva avuto l'opportunità di prenotare un soggiorno, per cui la sua presenza desta scompiglio e una certa riluttanza.

Quando i nostri due protagonisti entrano in confidenza aleggia da subito nell'aria un'atmosfera magica, qualcosa di fiabesco, perché i loro incontri garbati e romantici, quasi d'altri tempi, diventano il preludio a una storia molto poetica. Sì, perché i due hanno tutta l'intenzione di frequentarsi, data la scintilla scoppiata da subito tra loro, una scintilla che illumina a giorno persino la notte. Pertanto, vi scoprirete a volerne di più, a divorare le pagine, a lasciarvi incantare dal paesaggio, dalla voglia di sapere cosa si diranno e cosa faranno per appartarsi, per stare insieme. Rimarrete ammaliati da ogni loro intenzione, anche quando non si compie, ma che aveva tutte le premesse per diventare reale. 

Le frasi lasciate in sospeso, gli sguardi, gli equivoci, la voglia di intimità e il desiderio di conoscersi, infatti, tra i due diventa una vera e propria necessità. E la lettrice non è più solo una lettrice, è una presenza che decide di restare tra loro e di osservarli, sognante, perché vuole sognare, appunto.

Ciò che mi ha più colpito (e affondato) è il racconto assolutamente creativo e molto caratteristico che l'autrice ha fatto di questa storia. Un racconto che ti fa sentire a casa, anche se non appartieni a quel luogo, che ti piace da subito perché ti fa sentire a tuo agio, perché sei parte dello scenario che è descritto. Pertanto, ti accomodi tra le divertenti e bizzarre clienti della Hatty House e assaggi con loro un biscotto di pasta frolla, chiacchieri, ascolti e ti riempi l'udito di divertenti aneddoti che accadono in paese e ti diverti ad ambientare le tue giornate in quei luoghi.

Ciò che mi ha fatto tanto sentire a casa, è stato proprio lo stile narrativo dell'autrice che è confidenziale, familiare quasi, molto semplice ma, allo stesso tempo, gradevole. Ti racconta la favola di cui hai bisogno. E credo che in un periodo difficile come il nostro, ci sia davvero bisogno di leggere delle favole belle come questa.

Questo è uno dei libri più meritevoli che io abbia letto dall'inizio dell'anno.


LA MIA VALUTAZIONE.


 

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