La casa nel bosco: una trama che lascia dei punti interrogativi.

La casa nel bosco” è il primo thriller che leggo della Kiersten Modglin. So che è molto conosciuta e apprezzata all'estero ed è nota per il suo talento nello scrivere trame che includono degli interessanti colpi di scena.

In questo libro, devo essere onesta, ho trovato una storia in parte inverosimile e in parte interessante.

Mi spiego meglio.

La trama è buona, ma in alcune fasi è poco credibile o, comunque, poco attinente alla realtà. Certo, si dice che spesso la realtà superi la fantasia, ma un buon libro deve convincere fino in fondo. Su questo non ci piove.

I due protagonisti sono molto complessi nelle loro personalità, ma anche spesso contraddittori, in particolare lei, prima che lui. Alcuni punti, nello spiegare il loro background, non sono precisi e non sempre giustificano le azioni che compiono nel presente.

E poi...

Il passato può giustificare alcune scelte? Forse sì, ma deve essere verosimile. E qui c'è qualcosa che non quadra. Il processo introspettivo di lei è piuttosto carente in alcuni fattori, come se ci fossero delle falle, così si finisce per “imboccare” il lettore in situazioni che, alla fine, non inquadrano per bene la complessità dell'intera vicenda.

Il passato è raccontato in modo superficiale in certe situazioni e non si arriva a capire fino in fondo la psicologia di ogni personaggio, le sue attitudini, le sue sensazioni, le ragioni per le quali si comporta in un determinato modo. Persino il rapporto tra i due protagonisti diventa assurdo, a un certo punto, poco concentrato sulle motivazioni del loro agire e sul come sia possibile che scelgano, anzi si ostinino a restare insieme, malgrado tutto.

Domanda inevitabile (che pongo anche a voi): perché dovrebbero per forza rimanere insieme?

Detto ciò, a conclusione.

La scrittrice ha uno stile diretto, molto semplice, ma crudo che non lascia spazio a fraintendimenti, che non lascia immaginare molto, ma che racconta proprio ciò che è stato e come è avvenuto. Purtroppo, in alcuni punti, è prevedibile in quanto crea delle situazioni con le quali il lettore si aspetta in seguito delle ripercussioni sull'intera faccenda o, meglio, sulla trama stessa.

Se ne avrò occasione, leggerò altro di questa scrittrice che reputo, comunque, molto interessante. Anche se, a mio avviso, in un thriller non bisogna lasciar trapelare ciò che avverrà, mano a mano, che lo si legge, perché il tema “sorpresa”, ma vera sorpresa, è fondamentale.

I colpi di scena nella vicenda non mancano, questo è certo. Soprattutto uno di cui non vi parlerò, perché potrete scoprirlo leggendo la storia e poi perché non amo fare spoiler, anzi non lo faccio mai in quanto non lo reputo corretto da parte di un serio recensore, eppure... (finite voi la frase!)

Consigliato a chi ama il thriller psicologico.

 

LA MIA VALUTAZIONE.


 

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