I miei primi vent'anni d'amore con la scrittura.

Ero una ragazza troppo timida per parlare, (non ero di certo una schietta chiacchierona come oggi), per cui scrivevo. Lettere, messaggi, poesie, pensieri. Mi piaceva trasmettere su carta quel che sentivo, quel che pensavo, quel che reputavo giusto far sapere.

Non avevo mai pensato alla scrittura come a una terapia, come è poi diventata successivamente. Anzi, credevo che non mi sarebbe servito a nulla. Scrivevo lettere e messaggi, ma finivano lì.

Io ero brava a disegnare. Ero una cresciuta con la cultura del disegno e della pittura. Ero bravissima in disegno artistico e in disegno tecnico alle medie così come alle superiori, tanto che mi si consigliava di iscrivermi ad architettura, perché ero portata per quello e solo per quello. Chi parteggiava per il disegno artistico, invece, mi suggeriva l'Accademia delle Belle Arti, peccato che fosse molto lontana da casa mia e peccato che io fossi troppo pigra per alzarmi la mattina alle sei ogni giorno per chissà quanti anni. Così presi la strada più comoda: l'Istituto Magistrale Statale con indirizzo psico-pedagogico, pur non volendo diventare di certo una maestra, ma la cosa buona era che quella scuola era la più vicina a casa e io la mattina non avrei dovuto alzarmi all'alba, cosa ottima per una che ama dormire. Sì, lo confesso. Amo dormire anche la mattina. Fatemi lavorare il pomeriggio, la sera, la notte, tutta la notte, ma la mattina non fatemi alzare troppo presto dal letto!

In quegli anni cominciai a scrivere poesie, perché sono sempre stata un'attenta osservatrice e un'amante della natura, degli specchi d'acqua sulla strada dopo una lunga pioggia, del sole insistente d'estate, del cielo azzurrissimo, del mare che mi trasmetteva una sensazione di spiccata libertà. Poi, ovvio che i sentimenti ci hanno messo il loro, gli amori platonici sono stati il mio punto forte nelle poesie, ma soprattutto la parte più delicata di me. L'amore platonico è un amore perfetto perché lascia immaginare sia all'uno che all'altra ciò che vuole, idealizzando il sentimento in sé, ma non sporcandolo mai a causa di motivi più concreti, da comuni mortali, a dirla tutta.

Quindi nelle mie poesie c'era tutto ciò: amore, natura, sensazioni, emozioni, esperienze, ricordi, giochi di luci e colori, voglia di scoprire il mondo.

Ero giovane, dopotutto.

Iniziai a partecipare a concorsi letterari nazionali e internazionali, a ricevere chiamate, meriti, menzioni, insomma a spostarmi anche da Napoli.

Uno degli attestati di maggiore importanza per me risale al 26 maggio 2001 ricevuta dall'Accademia d'Arte Moderna di Roma che, con la poesia inedita “Il velier del voler”, mi fece arrivare finalista e mi chiamò a ritirare il diploma di merito.

Quanti anni avevo?

Venticinque.

Mentre le mie coetanee erano occupate a studiare, a uscire con i ragazzi, a fidanzarsi, a fare tardi la sera, a pensare all'Università, a pensare a sistemarsi, io viaggiavo sulle nuvole. Ero troppo romantica, troppo sognatrice, (quante volte mi si è accusato di non stare con i piedi ben piantati per terra, di sognare troppo in grande, di avere la testa altrove?) Beh... insomma, potete immaginarlo.

Io però ero serena.

Molto serena.

Poi ho cominciato a inventarmi storie, trame, racconti. Ho pensato che scrivere nel vero senso della parola mi avrebbe dato ancora di più.

È stato un cammino lungo e insidioso, perché ci ho messo moltissimi anni a capire il genere di storia che avrei voluto scrivere. Ho stracciato, cestinato, ricominciato, sempre insoddisfatta di me, con il pensiero che non valesse niente di ciò che scrivevo.

E magari è proprio così ma ciò che conta è l'impegno, giusto?

Insomma, ero felice quando inventavo storie. Felice come non lo ero diversamente.

Tutto è cominciato così.

I primi anni sono stati molto duri, perché quando non sei nessuno, la gente non vuole credere in te, non vuole investire su di te, non vuole darti nessuna opportunità, non vuole aiutarti.


La gente pensa soltanto al proprio tornaconto e tu, scribacchino che non sei altro, non sei assolutamente nessuno per pensare di potersi meritare l'attenzione altrui.

Io ho bussato a molte porte. Ho fatto una gavetta durata oltre dieci anni. Ho ricevuto molti rifiuti. Ho io stessa rifiutato molte proposte editoriali. Sono passata per mari e monti, promesse e parole, nessuna certezza e tanto disagio, perché non ne sarei mai venuta a capo.

Non sarei mai riuscita a pubblicare niente. Almeno, niente che valesse la pena.

Tutto è stato molto più difficile di ciò che potreste anche solo lontanamente immaginare perché, nel frattempo, mi è capitato di tutto nella vita, problemi di salute, problemi familiari, problemi economici. Problemi, problemi, problemi.

Quindi, ho deciso di intestardirmi e non ho mollato fino a quando non ho ottenuto ciò che volevo.

Il resto è storia.

È sufficiente visitare il mio sito ufficiale per poter vedere tutte le mie pubblicazioni sia con case editrici di varia grandezza che in regime di self-publishing, metodo che ho sperimentato per la prima volta nel 2013 perché ero curiosa, curiosissima, di cambiare rotta, di provare qualcosa di nuovo, addirittura di guadagnare da ciò che scrivevo ̵ cosa che molti anni fa sarebbe stato praticamente impossibile, arduo, utopico.

Cosa dirvi di più?

Sono cambiata molto in tutti questi anni, ho cercato di dare il meglio di me. Sono caduta spesso, mi sono rialzata, mi sono fatta male, ho avuto delle enormi delusioni, ma anche delle grandi soddisfazioni, perché ho raggiunto obiettivi importanti e a dirvela tutta ho anche deciso di non salire su treni che, forse, mi avrebbero potuto dare molto più ancora di ciò che ho oggi. Ma ogni mia scelta, giusta o sbagliata che fosse, vi assicuro che è stata sempre molto ponderata.

Non ho la bacchetta magica da dare agli autori emergenti.

Se avete voglia di conoscere un po' il mio percorso e trattare alcuni argomenti nel dettaglio, visitate il mio canale Autori e Scrittura che trovate su You Tube e se avete bisogno di suggerimenti ancora più specifici, di un'assistente virtuale che vi segua, passo dopo passo, nel vostro percorso da scrittori, potete abbonarvi ai servizi che offro su Patreon oppure cercate le guide e i manuali che ho scritto e che sono su Amazon e altri Store on line. 


 

Ricordate, però, che ciascuno ha la sua storia e nessuno ha la verità in tasca.

Tiziana.



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