Avete mai pensato che la vostra fosse una “Luna di miele per principianti”?

Luna di miele per principianti” è un romanzo dell'autrice Kat Sherman. Per curiosità, ho deciso di leggerlo, perché non avevo mai letto niente di questa scrittrice.

Devo dire che a colpirmi della storia di Ariel (nome che, fino a questo momento credevo maschile) e Bradley è stata sicuramente l'originalità del contesto: le Bahamas. Entrambi volano su un'isola paradisiaca per le loro attività: lei deve testare resort di lusso e lui ha ragioni che capirete in seguito, dato che è uno scrittore di manuali nei quali consiglia alle persone come risolvere i loro problemi personali.

Lui è famosissimo, oltre che molto attraente, e lei è infastidita dall'arroganza di cui è fornito, forse perché è anche un uomo di successo. Chissà!

Tutto sembrerebbe andare bene, fino a quando i due non sono costretti a dividere la stessa lussuosissima camera. Hanno modo di avvicinarsi e di conoscersi veramente bene, anche se si erano conosciuti già in volo, arrivando sull'isola, e di scontrarsi verbalmente alla minima occasione.

Non ci girerò troppo attorno. Questa è una delle classiche storie in cui i due protagonisti si odiano a morte prima, per amarsi alla follia poi, (copione già rivisto mille volte, all'interno di altri romance). Pertanto, oltre a battibecchi di varia natura (prevedibili), battute al veleno, dispetti da ragazzini di terza media, arrabbiature inutili, e scontri verbali tutt'altro che gradevoli, questa storia offre semmai due protagonisti con caratteristiche piuttosto interessanti: entrambi nascondono paure e manie da superare, un passato da raccontare e un futuro da scrivere.

A colpirmi, più che altro, e a piacermi, sono stati i loro rispettivi amici: Emma in compagnia di Ariel e Nick che si sposta alle Bahamas per Bredley. Questi due si piacciono all'istante e decidono di frequentarsi, malgrado non ci siano molte speranze di un futuro insieme dato che lei vive a Seattle e lui a Los Angeles.

Ciò che vorrei dire, però, è altro: la protagonista, in questa storia, non è così tanto femminile come si possa credere e soprattutto sa rendersi antipatica fino a oltre metà del libro con le sue paturnie, le sue minacce a Bradley, i suoi capricci, le sue offese, il suo nervosismo, il suo carattere tempestoso e la voglia di attaccare in continuazione la sua nuova conoscenza.

A un certo punto ho pensato: perché? Perché una ragazza deve accanirsi tanto contro una persona, per quanto possa risultarle antipatica o vergognosa per le sue gesta? Perché far apparire Ariel come un'arpia per più della metà della storia? Le sue articolate controversie con Bradley sono talmente stancanti (e noiose, a un certo punto) da avermi invogliato più di una volta a mollare.

Mi sono chiesta: è un romance questo oppure cosa? I due protagonisti finiranno con l'amarsi come da copione, certo, ma dopo aver riversato sull'altro (in questo caso Ariel su Bradley) una discarica di cattiverie spesso gratuite, facendomi piuttosto annoiare.

Non so quali motivi avesse la scrittrice di rendere Ariel tanto acida e isterica, poco affine al tipo di protagonista femminile che amo trovare nei romanzi rosa, ma posso dire che mi è risultata piuttosto indigesta.

Non si può odiare, e sul serio, uno sconosciuto fino ad aggredirlo verbalmente per più di metà libro. Questo stanca, e rende poi difficile far credere che, a un certo punto, ci possa essere persino un innamoramento.

Detto ciò, la scrittrice ha uno stile molto ben ricercato, un linguaggio forbito, una narrazione piuttosto intensa, ben strutturata, gradevole, se non esagera nei termini e nei luoghi comuni.

Chissà se continuerò a leggere qualcosa di suo!

Se ritrovassi nelle altre storie lo stesso copione, certamente no. Non conta la location, né i nomi dei personaggi, né le situazioni: il mood ti odio/ti amo, ha stancato perché è comunissimo a troppi romanzi, come se chi scrive non avesse altra fantasia.



LA MIA VALUTAZIONE.


 


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