Le protagoniste incazzate.

Confessate: in quanti romanzi avete trovato una protagonista femminile sempre incazzata? Parlo di quelle protagoniste perennemente nervose, irascibili, dispregiative, arroganti, snob e assolutamente antipatiche (e che si rendono antipatiche) verso i protagonisti maschili o altri personaggi, a volte per futili motivi.

A me ne sono capitati a bizzeffe, in qualità di lettrice e blogger. Ho letto le avventure di protagoniste, spesso giovani (e create da autrici giovani, a loro volta. Sarà un caso?), a cui non andava bene niente, a cui stava stretta e storta qualunque cosa, che avevano da ridire su tutto, che disprezzavano gli altri e davano esempi poco onorevoli delle donne in generale.

Io non mi spiego il motivo per il quale vengano costruiti personaggi di questo tipo. Penso ci sia da parte delle autrici (soprattutto le donne) una sorta di frustrazione che arriva dal subconscio, qualcosa che si trova sottopelle e che fanno emergere durante la stesura di un romanzo. Magari affibbiano il ruolo della protagonista a una persona che, nella realtà, disprezzano e quindi la fanno comportare in modo inconsueto.

Avete mai sentito di scrittori che creano personaggi ispirati a persone vere, spesso disprezzate, alle quali in un libro si fa fare ciò che si vuole?

Certo, la realtà può aiutare gli scrittori a trovare l'ispirazione giusta, ma credo che in alcuni casi ci si possa anche moderare. 

Mi è capitato di leggere spesso di protagoniste incazzate, letteralmente incazzate, che si rendevano subito antipatiche per il loro modo di essere o di comportarsi. In alcuni testi ho trovato dei termini dispregiativi e discriminatori persino verso intere nazioni, o categorie, insomma un esempio da non poter accettare, perché chi scrive ha la responsabilità di far riflettere e di dare dei messaggi precisi che siano utili alla comunità e di buon esempio agli altri.

Un romanzo nel quale non esiste un messaggio, una morale, né una nota di riflessione, né un viaggio introspettivo, né altro che conduca il lettore ad appassionarsi al testo, ma solo personaggi dispettosi, arrivisti, incazzati e assolutamente discutibili per il loro modo di parlare e di agire, non è un libro che può lasciare qualcosa di bello. Sono parole spese soltanto per scandalizzare, per far parlare di sé (a volte non bene, ve lo dico) e per farsi una pubblicità che non sempre agevola.

Voi cosa ne pensate? 





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