“Il destino della principessa”

Io non sono solita leggere gli Harmony. Mi piacciono storie simili, ma non di certo raccontate nel modo superficiale come alcuni di questi.

Ho trovato questa storia poco credibile, assolutamente campata in aria per certi aspetti, studiata male, raccontata anche peggio.

C'è una trama che ha molte falle, tante incongruenze, poco phatos e nessuna emozione. In pratica, si riduce a un racconto che, a un certo punto, non ha né capo né coda.

Lo stile narrativo è semplice, genuino, in alcuni casi sbrigativo. Ci ho messo tanto a finirlo, mesi a essere sincera. Non mi prendeva, quindi passavo ad altro.

Io amo leggere varie storie in contemporanea, proprio perché è facile che un libro non mi prenda, così faccio una pausa e attacco con un altro, tornando alla base dopo un po'.

Ecco, se non facessi in questo modo e fossi stata costretta a finire questa storia senza fare pause con altro, mi sarei davvero annoiata.

Io amo leggere (e scrivere) storie che abbiano credibilità, in primis, che abbiano ragion d'essere, ovvero che vengano scritte perché vogliono dire qualcosa, raccontare un sentimento, trasmettere un messaggio, lasciare un'impronta, magare permettere di evadere per qualche ora. Però, cerco la veridicità. Sognare sì, ma non come fossimo in una favola dove tutto è descritto in modo superficiale, giusto per arrivare a quel “vissero felici e contenti” che accontenti, scusate il gioco di parole, il lettore.

Non basta accontentare il lettore. Lo si deve emozionare. Lo si deve catturare. Lo si deve sconvolgere e travolgere.

Non siamo bambini a cui dare un lecca lecca per farci felici. Non siamo persone che accettano sempre tutto ciò che gli si propina. Non sarebbe neanche giusto.

Insomma, c'è di meglio in giro. Harmony sì, ma con giudizio e un po' d'impegno, per favore.



LA MIA VALUTAZIONE


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