Prima che arrivassi tu.

Prima che arrivassi tu” è il primo romanzo che leggo di Tania Paxia. Ammetto di lasciarmi trasportare in primis dal titolo, subito dopo la copertina, e che questo titolo sia stato, questa volta, alquanto interessante per quelli che sono i miei gusti letterari.

Amo il genere rosa, ma non smielato, adoro i colpi di scena, ma non le storie che non trasmettono un messaggio, nulla di rilevante e che fanno fare ai protagonisti le solite inutili cose.

Una storia, in quanto tale, anche d'amore, quindi, deve trasmettermi qualcosa, deve emozionarmi e invitarmi a pendere dalle sue pagine, per arrivare alla fine, felice, soddisfatta e persino nostalgica dei personaggi che mi hanno fatto compagnia per ore e ore di lettura.

Quest'opera si presenta bene, se pensiamo al marketing che è stato studiato per presentarlo al pubblico, inoltre l'autrice è conosciuta e apprezzata, e di certo ha un suo seguito di aficionados.

C'è da dire che la storia è molto semplice, la protagonista, una ragazza come tante, nella quale ci si può immedesimare ma che compie scelte azzardate, potrebbe essere una delle nostre amiche, la nostra vicina di casa, una nostra conoscente, nostra cugina, nostra cognata, persino qualche semplice frequentazione. può essere la storia di qualunque ragazza, insomma.

Una studentessa universitaria che non ottiene il successo che tutti si aspettano in famiglia è una persona che, secondo molti, non combinerà mai niente di buono nella vita, eppure Allegra sa il fatto suo. È una scrittrice, oltre che una sognatrice, al punto che l'incontro con Evan diventerà un vero e proprio idillio, l'incontro – scontro per la precisione, che cambierà ogni carta in tavola.

I due avranno modo di frequentarsi per molte ragioni ma anche di conoscersi bene, soprattutto se lei si vedrà quasi invischiata in una situazione scomoda: quella di aiutare lui a riconquistare la sua ex. Peccato sia troppo tardi quando questo avviene. Troppo tardi per i sentimenti già in circolo tra i due!

UNA STORIA SEMPLICE E RILASSANTE. SENZA PRETESE.

La storia è indicata a chi ama trascorrere qualche ora di sano relax, senza nessuna pretesa e nessuna grossa aspettativa. 

È una storia che fa sognare, ma che racconta in modo spesso poco adeguato lo svolgersi di vicende di ordinaria quotidianità. Quest'ultima, la quotidianità, in quanto tale, è spesso noiosa, per cui è compito di chi la descrive provare a renderla accattivante, diversa da ciò che può essere messo nero su bianco. chi scrive, in fin dei conti, ha questo compito: rendere migliore, e meglio raccontato, ciò che bello non è per niente, o lo è poco, e descriverlo come qualcosa che comunque riesca ad accattivarsi le simpatie di chi resta all'ascolto.

In alcuni punti, in questo caso, ci si perde in descrizioni infinite, in altri in opinioni che non regalano spunti e che non consentono alla storia di crescere in modo determinante, eppure diventa ammirevole un'autrice che riesce, malgrado tutto, a intrattenere i suoi lettori senza ricorrere a particolari scene romantiche, troppo dolci o troppo spinte, come sono soliti fare gli autori di questo genere, per calamitare l'attenzione su di sé.

Non è cosa facile, al giorno d'oggi. Pertanto, se il suo intento era quello di regalare una storia semplice e senza nessuna pretesa, c'è riuscita.

 

LA MIA VALUTAZIONE


 







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