La mia vita non proprio perfetta.

Una nuova geniale commedia firmata da Sophie Kinsella mi ha tenuto incollata in questi giorni alle sue pagine.

La mia vita non proprio perfetta” risale a qualche anno fa ma, come sapete, io adoro prendermi il mio tempo e leggere i libri anche a distanza di anni dalla loro uscita. Non mi piace fare la corsa all'acquisto, alla novità, ho bisogno di sentire che sia il momento giusto per leggere una determinata storia.

Avevo voglia da tempo di una storia leggera, contemporanea, poco impegnativa, e sapevo che con la Kinsella sarei andata a colpo sicuro.

A volte si legge in base al proprio stato d'animo più che a seguire certe tendenze o ciò che viene consigliato sui vari social che comunque tengo d'occhio, bene inteso, ma preferisco sempre affidarmi al mio istinto e ai miei bisogni primari.

Avevo voglia di leggerezza, come vi stavo dicendo, pertanto questa commedia pareva al caso mio.

KATIE DIVENTERÀ MAI CHI SOGNA DI ESSERE?

Katie è una ragazza di campagna che ama l'idea, anzi il sogno, di diventare una londinese a tutti gli effetti, una cittadina piena di impegni, con un lavoro figo, delle amiche fighe, dei locali da frequentare fighi, dei ristoranti chic, e soprattutto di indossare, nelle varie occasioni, il capo più costoso, di incontrare le persone che nell'ambito lavorativo più contano, magari di conoscere qualche VIP. E in effetti sul suo profilo Instagram sembra che ci riesca a meraviglia, sembra che la sua vita sia proprio perfetta, a meno che...

Beh... i suoi follower neanche sospettano che dietro la gloriosa patina della sua griglia virtuale, dietro i colori, i sorrisi, i momenti più importanti e magari tanto tanto glamour sfoggiati con un bel rossetto nuovo, in realtà, ci sia ben altro!

Sì, perché Katie ha tutto, tranne che una vita perfetta. Il suo sogno rimane quello di apparire come il suo capo, Demeter, una donna tutta d'un pezzo che nell'ufficio marketing per grandi imprese nel quale lavora, sembra sapere sempre tutto, essere super indaffarata e super preparata, malgrado una casa stupenda, due figli impegnativi e un marito esigente. Insomma, Demeter appare agli occhi di Katie come la donna in grado di tenere a bada tutto e tutti, di avere sotto controllo ogni situazione e di godere di ogni privilegio.

Peccato che, spesso e volentieri, l'apparenza inganni e che un sogno possa trasformarsi persino in un incubo quando viene addirittura licenziata!

Povera Katie!

Come farà a dire a suo padre che la sua vita a Londra è tutta una farsa e che, in realtà, il cumulo di aspirazioni che aveva raccolto e messo da parte come un tesoro, invece, si sta sgretolando un pezzo alla volta senza riuscire a salvare il salvabile?

UNA STORIA DIVERTENTE E SIGNIFICATIVA.

Una storia divertente, poco impegnativa, allegra, e leggera, proprio come ci ha abituate la Kinsella, ma anche una storia che insegna quanto sia superfluo tutto ciò che sui social seguiamo e crediamo corrisponda alla realtà. Niente è reale, neanche ciò che si desidera fino a quando non si avvera.

E Katie questo lo sa bene, soprattutto quando incontra Alex.

Ma chi è adesso Alex, e soprattutto come influirà sulla sua carriera lavorativa e sulla sua vita personale?

Quando sembra che tutto sia perduto, ecco che uno spiraglio di luce si trova sempre.

Una storia super consigliata per chi crede di non farcela, perché non è mai detta l'ultima parola.

UNO STILE INCONFONDIBILE CHE TRASMETTE BUONSENSO.

Lo stile della Kinsella è scorrevole, molto lucido, di grande intensità anche nei momenti meno impegnativi, dove un messaggio per il lettore c'è sempre, dove si vuole che il lettore comprenda l'inganno nel quale qualunque persona può cadere e gli dice che si è sempre in tempo per correggersi, per trovare la propria strada, quella che il destino aveva in serbo per noi.

 

CURIOSITÀ PERSONALE SULL'ACQUISTO DEL LIBRO.

Ho acquistato una copia usata perché, malgrado si tratti di un'opera datata, costava ancora un bel po' per le mie tasche (per vostra curiosità: io ho pagato la metà del costo della normale edizione economica su Libraccio in un periodo promozionale in cui non sono stata oberata neanche di spese di spedizione), e non ho nessuna remora a dirlo. 

La mia incessante voglia, oltre che spasmodico bisogno, di leggere mi porta a esplorare anche nuove possibilità di acquisto, malgrado io abbia sempre preferito il prodotto nuovo, tutto per me, non per partito preso o per mera abitudine, ma perché credevo che fosse la soluzione migliore dal punto di vista qualitativo, ovvero che non fosse un prodotto usurato o tenuto male da altri. I tempi, però, sono duri per tutti, nonostante abbiamo il bisogno di svagarci, seguendo le nostre passioni. Non dobbiamo, però, rinunciare a ciò che amiamo, alle nostre passioni. Ho riscoperto la bellezza e la preziosità dell'usato in questo modo e, malgrado mi sia resa conto che all'ultimo manca una pagina – bellamente strappata – poco importa, la storia non cambia, l'ho letta, ne vado fiera e rimango una lettrice contenta del mio acquisto che, bene inteso, resterà a me, non sarà rivenduto.

Acquistare l'usato, quindi, diventa anche un bene, oltre che una necessità.

Penso, infatti, che i soldi abbiano un valore, e che questo valore vada rispettato. Tanto quanto quello dei libri, dietro cui, si sa, c'è un lavoro enorme, ma il cui commercio, la cui lettura, dovrebbe essere accessibile a tutte le persone, senza distinzioni, a prescindere dalla loro condizione sociale ed economica, dalla loro cultura e dalla loro preparazione scolastica, dalla loro voglia di migliorarsi e dalle loro prospettive di vita nella cultura e nella dignità personale.

LA MIA VALUTAZIONE


 

 

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