Comincio col fare una premessa. Non avevo mai letto nessun libro di origine giapponese, e Keigo Higashino è stata una vera e propria scoperta con “L'emporio dei piccoli miracoli”.
Avevo sentito parlare molto bene di questo romanzo, e ho approfittato di un'offerta per poterne acquistare il formato cartaceo.
Ho cominciato a leggerlo e, benché non raccontasse nulla di tanto coinvolgente da tenermi incollata alle sue pagine, comunque la storia dell'Emporio Namiya mi ha affascinato.
C'è molta fantasia in questo romanzo dalle sfumature paranormali e un po' fantasy, ma anche dalla grande capacità di attirare l'attenzione per la sua trama, semplice ma molto intrigante.
C'è da dire che non mi attirano molto le tradizioni asiatiche, né i nomi, né le ambientazioni. Deve essere questo il motivo per il quale non ho mai letto nulla che venisse dal Giappone, ma questa storia si può dire l'eccezione che conferma la regola. È comunque una storia bilanciata, che ci racconta uno sprazzo della tradizione nipponica con personaggi di certo attinenti alla realtà, per quanto la storia sia stata creata ad arte per far sognare e per trasmettere un messaggio ben preciso.
Chi conosce questo scrittore da più tempo di me, e magari ha avuto modo di apprezzarlo con altre sue storie, sono certa che non si sarà lasciato sfuggire quest'opera.
Per quanto la mia valutazione non sarà soddisfacente, forse, a giudizio di chi leggerà quest'opinione, c'è da dire che bisogna comunque leggere cose molto diverse e adeguarsi a uno stile, a una cultura, a tradizioni diverse dalle nostre, e se possibile riuscire ad assimilarle senza troppo pretendere che debbano piacerci per forza soltanto perché hanno ottenuto un discreto successo in giro per il mondo.
LA
MIA VALUTAZIONE
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