Ho acquistato questo romanzo spinta dal mio interesse e dalla mia passione per il romanzo storico, soprattutto se romantico, e quindi anche frutto di fantasia.
Certo
è che, quando ho iniziato a leggere questo libro, ero convinta di imbattermi in una storia d'amore predominante rispetto al contesto
storico nel quale si susseguono gli eventi, un contesto rude che tutti noi conosciamo come Rivoluzione
francese.
Tengo a specificare che quel periodo storico, molto ben raccontato dall'autrice Eufemia Griffo, è uno dei miei preferiti da sempre e che ho sempre letto con grande avidità testi in cui erano contenuti anche solo dei cenni riguardanti i personaggi principali della Rivoluzione.
In questo caso, però, ero convinta che la storia d'amore fosse la sola e unica protagonista di tutto il volume e che, pertanto, il resto facesse da sfondo.
Mi sono dovuta ricredere già ai primi capitoli dove, invece, la parte storica era predominante rispetto alle vicende di un amore che doveva essere protagonista.
Infatti, l'inizio è completamente dedicato a fatti ed eventi storici importanti che, a mio avviso, si potevano sacrificare in virtù del motivo per il quale le lettrici volevano questo libro, lettrici come me, ovvero la storia d'amore ben posizionata al centro di tutto.
Parlare dei monarchi, parlare della popolazione che moriva di fame, parlare di figure altisonanti come Robespierre e altri, ha reso il testo ideale per chi studia e si nutre di rudimenti per i suoi studi, ma meno attrattivo per chi desiderava semplicemente leggere una storia d'amore.
LA STORIA DI FRANCIA AL CENTRO.
L'inizio ci racconta la tragedia di un periodo storico molto grave della Francia, quello che va dal 1789 al 1794 circa, anni di fuoco per quel che concerne la monarchia, ormai decadente, e tutto ciò che questo comportò.
Parigi era diventata fulcro di dolore, fame, rabbia, rivolta, distruzione e trascinava ogni cosa pur di rivoltare il suo mondo.
Un mondo fatto di schieramenti politici che dovevano decidere e che spesso decidevano per il peggio, ghigliottinando chiunque si opponesse a quello che poi divenne un vero e proprio regime del Terrore.
CON LA FUGA DEI PROTAGONISTI VIVIAMO LA STORIA D'AMORE.
In questo romanzo la storia d'amore tra la nobile Lucienne d'Albon e il giovane aristocratico inglese Richard Harrington diventa protagonista soltanto in seguito, quando la rivoluzione è già scoppiata e i due giovani, resosi conto di affrontare qualcosa che va al di là delle loro forze e della loro immaginazione, sono costretti a scappare da Parigi.
Dalla fuga in poi, la storia diventa davvero interessante in quanto, finalmente, l'autrice si focalizza su quella che dal primo capitolo avrebbe dovuto essere raccontata, ovvero una storia d'amore con la Rivoluzione sullo sfondo, e non terza protagonista. Una storia d'amore che ha dovuto affrontare molte avventure e altrettanti ostacoli per sopravvivere, a causa degli eventi avversi, di un'epoca difficile, di una serie di imprevisti che hanno separato per lungo tempo i due innamorati.
Tuttavia, quando l'autrice si è concentrata sulle vicende di Lucienne e di Richard ha creato una bellissima storia d'amore, con i loro se e i loro ma, le loro controversie, le loro follie, la loro costanza, la loro pazienza, le loro emozioni e tutto quanto comporta un amore che chiede il suo legittimo lieto fine.
CONCLUSIONI
Ciò che da lettrice preferivo è che tale romanticismo surclassasse il tema della Rivoluzione, nonostante il titolo e le intenzioni dell'autrice. Cenni storici sì, ma Storia raccontata nel dettaglio, mettendo in secondo piano l'amore, che avrebbe potuto essere il fulcro di tutto il volume, meno.
Questo, naturalmente, è il mio parere personale da lettrice.
LA MIA VALUTAZIONE
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